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L'Amore Invisibile

Musiche – Sandro Bagazzini

Testo – Francesco Orchi

Coreografie – Ilaria Corsale

Voci recitanti – Agostino Biondo, Chiara Bencivenga

L'Amore Invisibile

L’opera, esposta in dieci movimenti, racconta il viaggio di un poeta alla ricerca disperata della natura intima e profonda dell'Amore, che si rivelerà poi lo specchio di un dramma più grande legato alla ricerca della verità.

Attraverso i ricordi, le passioni e le delusioni, il dramma esistenziale condurrà il poeta alla via ascetica e infine di nuovo all'amore, “l’amore nuovo”, chiave e soluzione di tutto: invisibile perché invisibili sono i fili che ci uniscono, invisibile perché trascende il mondo dei sensi.

I dieci quadri rappresentano le fasi del percorso del poeta, diversi modi d’amare che nonostante la loro natura errata o incompleta sono tappe fondamentali nell’esistenza dell’uomo, le basi grazie alle quali il poeta riuscirà a raggiungere l’amore nuovo.

La composizione musicale, da cui ha origine l’opera, viene integrata con il testo di Francesco Orchi, che traduce in versi le dieci visioni, e le coreografie di Ilaria Corsale, che percorre l’azione tramite le danze tradizionali gitane.

Una riflessione filosofica che indaga intensamente intorno alla natura dell’amore, in una visione universale e libera dai condizionamenti sociali: il poeta rappresenta l’anima dotata di profonda sensibilità che sceglie di indagare e liberarsi dai legami illusori indotti da una società malata, per intraprendere un cammino di rinuncia e poi di ascesa che lo porterà non solo alla piena consapevolezza dei suoi limiti ma anche alla sua rinascita.

Meno visibile sulla scena, ma fondamentale e sempre presente è la donna, emblema dell’amore in generale, ma anche rappresentazione di una compagna ideale che parallelamente percorre e ha percorso le stesse strade interiori del poeta.

La musica è la trasfigurazione di ciò che vedono e sentono il poeta e la donna, ciò che va oltre il verso poetico e la razionalità. La sua funzione è quella di guidare i personaggi verso il profondo sentire dell’essere, un medium che accompagna i personaggi spingendoli  fino alla catarsi.

La danzatrice rappresenta la donna, ma anche l’inizio dell’azione e di tutto ciò che sta per compiersi: il ciclo percorso dai personaggi è rappresentato dalle danze della tradizione flamenca, come la Seguirya, che simboleggia la morte, ma anche la rinascita, e la Soleà, espressione dell’autonomia dell’essere nella sua totale solitudine.

Tre espressività diverse si alternano e si compenetrano nel raccontare le visioni artistiche che si susseguono sulla scena: una fusione di linguaggi che va dalla musica classica a quella contemporanea, dal flamenco al jazz. Quello che si instaura tra chitarra, danza e recitazione è un vero dialogo senza tregua, in cui ogni elemento completa e sostiene l’altro.

Repliche 

5 novembre 2016 - Nuovo Teatro San Paolo, Roma
24 giugno 2016 - Nuovo Teatro San Paolo, Roma
11 Maggio 2016 - Salone Riario , Roma - Presentazione dell' opera
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